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gidezze del povero prete, mascherando i suoi assalti con quel misticismo,--potente e fuorviata sensualita delle indoli caste,--il quale penetra l'umana natura nelle sue piu intime fibre, e la colpisce nell'arcano principio onde si congiunge l'elemento morale colla materia. Don Luigi attraversava quella crisi in cui il senso aggredisce la volonta violentemente, all'improvviso senza piu avvertirla colle tentazioni,--e riesce spesso a sopraffarla. Egli andava inconsciamente contro il pericolo, dissimulato dai sintomi piu diversi e piu lontani. Sentiva un grande distacco dalle cose terrene, una stanchezza scevra di desideri,--eppure egli non era mai stato cosi debole di fronte ai piaceri mondani: non li temeva, percio non stava in guardia. Cosi e, quando il vapore aderge troppo alto si scioglie e precipita nel rigagnolo. Qualche volta Rosilde sbucava fuori dal suo nascondiglio e andava raccogliendo fiori, camminando dall'una all'altra aiuola queta e silenziosa, come le premesse di non frastornar le sue meditazioni. Egli non tardava a scorgerla. Non l'evitava punto; la seguiva placidamente cogli occhi; guardava la sua manina bianca passar coll'agilita di una farfalla dall'uno all'altro cespo fiorito a farvi la sua preda, senza neppur farne cadere una stilla della rugiada che ne imperlava le fronde. Di solito se le accostava lentamente, e, mentre essa componeva ghirlande e mazzolini per l'altare, avviava con lei, senza sforzo, la conversazione. Parlavano dei fiori, del paese, ma nei discorsi piu indifferenti trapelava l'alto pensiero di lui, il sentimento vivace di lei. Cosi poco alla volta, quel loro mattutino colloquio divenne una necessita della loro vita. Rosilde non manco piu di farsi trovare in giardino; e Don Luigi ci si recava dopo la messa inconsciamente per una abitudine che non gli costava nulla e gli era molto piu cara che non credesse. Rosilde era uno di quegli eccezionali temperamenti di donna che, per la loro ventura, il poeta e il filosofo,--questi ossessi dell'idea e dell'immagine,--dovrebbero trovare sempre sull'aspro cammino della loro vita cogitabonda. Indoli fatte per riconoscerne, per ammirarne piu che per capirne la superiorita. per tollerarne con pietosa e quasi inconscia abnegazione le debolezze, vigilanti alla felicita dell'uomo distratto dalle alte cure, pazienti ad attenderlo, sollecite ad aggiungere olio alla lampada della loro devozione come le vergini dell'evangelo. Ne
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