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una frustata. La lepre e` gatto, il bue e` cavallo, e cosi` via il vino e` aceto, l'aceto e` veleno; non c'e` speranza che nel tempo, quando, cioe`, le cose saranno diventate cosi` naturalmente false, che per cambiare torneranno quelle di prima. Ma intanto i nostri vecchietti, giunti sulla sessantina, dovevano per obbligo di coscienza guardarsi dalle cose false e tener da conto lo stomaco: non meritano lode, se al'avvicinarsi delle feste comperavano una gallinetta viva per nutrirla colle loro mani? La cara bestiola passeggiava per casa da circa tre mesi, chiocciando, piluccando, ruspando, come fanno tutte le sue pari. Brigida, mentre suo marito stava alla bottega, soleva discorrere con lei o le tagliuzzava foglie di verze, o le sbriciolava del pan di melica, invitandola a bere in una terrina bianca che pareva porcellana. Che diro` del sor Paolino? prima d'entrare si fermava dietro l'uscio chiamando chi-chi-chi; se fosse stata nelle nuvole, la povera bestia correva giu`. Il canestrajo allora rovesciava le tasche in terra e ne usciva del grano, del pane, del biscotto, che la gallina bezzicava divinamente sotto gli occhi beati dei suoi padroni. Una vedova che abitava vicino al loro uscio e che, dopo la morte d'un suo pappagallo non poteva resistere a tali spettacoli, piangeva come una bambina. --Che peccato!--disse un giorno il sor Paolino,--che peccato che la povera bestia non possa assaggiare una goccia del mio caffe`! oggi ha mangiato asciutto e le fara` peso. La sora Brigida invece trovava che, stando sempre in cucina sul mattone, avrebbe patito del freddo; non che volesse dire con cio` che un paio di calzette sarebbero convenute a una gallina, ma fece in modo che Paolino stendesse almeno una vecchia stuoja presso l'acquajo. E bisogna dire che la gallina avesse veramente dei meriti, perche` con niente non si fa il buon brodo, ne` la buona stima. Le penne infatti le aveva screziate sul petto e d'un bel colore rosso dorato sulla schiena; le zampe magre e svelte, l'occhio vivace e malizioso la sua parte, e ai ragionamenti dei padroni rispondeva con certi movimenti del collo, degni di qualunque ragazza da marito. Le volevano bene, dunque, non solo perche` fosse una gallina, ma perche` gli animi buoni si attaccano volentieri alle cose buone. Mentre i due vecchietti sedevano a tavola a mangiare quel po' di carne comechessia, comperata dal beccaio (ne` potevano allevarsi in casa un bue come un pulcino), la gallinetta sa
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