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refice e vendi. Quando hai i denari in mano, va da Enrico, con questo biglietto che ora ti scrivo.... Sedetti al tavolino e scrissi quattro righe con lieta furia di chi e` sicuro di salvare un uomo che affoga. Le antiche donne che portavano i loro gioielli sull'altare della patria non erano piu` orgogliose di me. Io mi sentivo crescere di valore, piu` prezioso di quello dei miei ornamenti. La Costanza era rimasta istupidita cogli occhi fissi su quel mucchietto d'oro e, quando mi mossi per darle il biglietto, mi guardo` col suo sguardo scemo, tentenno` il vecchio capo, mastico` qualche parola, e tirandosi indietro: --Scusi,--disse,--lei puo` far vendere queste cose dal maggiordomo. Io non son pratica. --Ma bisogna salvare il segreto. --Il segreto era necessario fin che si trattava dei miei danari; ma questo e` un altro conto. --Tu non vuoi aiutarmi, dunque? --Ella poteva aiutare me e non ha voluto. Scusi, capisco che i miei danari possono offendere delle persone come lei, ma io non credevo di fare l'elemosina. Scusi.... Scusi.... E come ubriaca si tiro` verso l'uscio e se ne ando`, nel momento che si portava il fazzoletto turchino agli occhi. Rimasi stordita davanti alle mie favolose ricchezze, e ci volle un bel pezzo prima che la mia ragione comprendesse in che cosa io l'avessi offesa. Ma la buona donna, che in quella _sua_ idea aveva posto tanta tenerezza, non poteva rassegnarsi a vedersela rubare con tanta leggerezza da una ragazza, il merito della quale si riduceva a vendere delle cianfrusaglie fuori di moda. Per la Costanza quelle _sue_ ottocento lire valevano diecimila giorni di fatiche e di risparmio; per me le mie non valevano quattro soldi, e con quattro soldi io tentavo di rubarle una delle piu` grandi soddisfazioni della sua vita. Anche nel fare il bene--ho letto in un libro--bisogna usare molta discrezione e non togliere ai piu` deboli l'occasione di meritarsi un premio. "Ritieni--seguitava quel libro che ora capisco per la prima volta--ritieni che il miglior bene che tu possa fare e` quello che tu lasci fare volentieri al tuo vicino." Fra me e la Costanza la pace fu subito conchiusa, e fra noi due fu ancora lei la piu` imbarazzata a perdonarmi. Si combino` che ella avrebbe portato dentro la giornata le _sue_ ottocento lire, colla seguente lettera: _24 dicembre_. "Caro Enrico, domani e` Natale, e sarebbe per noi un giorno di troppa desolazione se tu non c
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